"Con i piedi per terra e la testa fra le nuvole, Emma iniziò a leggere..."

giovedì 23 febbraio 2017

Un giovedì all'insegna dei bei ricordi

Piccole Donne, Louisa May Alcott 


Buon pomeriggio, amici!
Approfittando della bella giornata di oggi mi sono recata, come di consueto, presso casa “Braccani” per esplorare, senza indugio, la libreria di Emma. Oh, il fervore che provo poco prima di metter piede nella sua stanza è indicibile! Una volta entrata, i miei occhi hanno incrociato immediatamente la pila di libri sugli scaffali della sua libreria e sono rimasti fissi lì, scivolando di tanto in tanto sugli altri simili affiancati tra loro come docili soldatini. La sua camera, stranamente ordinata, era così luminosa che il mio sguardo, inevitabilmente, si è posato su un libro dalla rilegatura molto attraente; era di un rosa molto acceso! Non so dirvi se fosse dovuto dall'effetto della luce (solitamente la camera di Emma sembra quasi inghiottirti nel buio) o per i colori così eleganti e ben accoppiati che ti discostano da qualsiasi altro oggetto luminoso presente nella stanza. A guardarlo bene, dopo averlo sfilato tra due libri di Verga, non mi è sembrata affatto un’edizione passata. È stato amore a prima vista, ma per un altro motivo: il titolo che ho letto si è perso nei miei occhi, ha sfiorato la mia mente e ha toccato subito il mio cuore. Accarezzavo la copertina, mentre i miei ricordi vagavano sotto forma di immagini sbiadite e di gran lunga piacevoli.

“Piccole donne”, scritto da Louisa May Alcott e pubblicato nel 1868, è stato uno dei primi libri che io abbia letto all’inizio dell’età adolescenziale. L’edizione che ho a casa è molto più vecchiotta di quella che ha Emma, ma proprio per questo non ho alcuna intenzione di “rubarlo” a lei. Ne ho letto qualche pagina, fino a quando la luce, che a stento riusciva ad entrare nella stanza, me lo ha consentito; dietro di me il sole si scioglieva nel cielo e il soffitto spiovente della camera sembrava quasi schiacciarmi, mano a mano che la luce si indeboliva. Ho riposto “Piccole donne” sullo scaffale e sono andata via prima che Emma avesse potuto scoprirmi. In tal caso, le avrei spiegato che non sono una ladra di libri, li prendo soltanto in prestito e anche se questa volta sono tornata a casa a mani vuote, il mio cuore è tornato più ricco di prima. Quattro piccole donne sorridevano nei miei ricordi.

1 commento:

  1. Bellissimo il tuo Blog Giulia,scrivi molto bene e'con stupende parole

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