Buon giorno, amici!
Se non fosse stato per la pioggia imminente e per il vento
impetuoso che, oltre la finestra, sentivo ululare, questa mattina mi sarei recata ben
volentieri a casa di Emma. Ammetto di essere una persona un pochino invadente, sono un’instancabile ficcanaso che, una volta ogni due giorni, adora intrufolarsi nella
sua camera. Ma questo lo sapevate già. Ebbene, oggi dovrò contraddirvi poiché sono stata in grado di
reprimere il desiderio di esplorare nuovamente la sua libreria e starmene buona
in casa mia leggendo il libro che ho preso in prestito la volta scorsa. Voi vi
chiederete: e allora perché continui ad intrufolarti dentro la sua stanza se
hai già un buon motivo per non farlo? Esatto, avete pensato bene… ne ho
soltanto uno! Con tutto il rispetto per la mia lettura corrente, molto
stimolante e piacevole, non riesco a frenare la voglia matta di ficcare il naso
nelle sue cose… nei suoi libri, per l’esattezza. Credetemi, è così curioso
starsene in camera di Emma da non preferire altri posti. A mio parere, un luogo
migliore in cui trascorrere una giornata, che dal principio si era mostrata
noiosa, non c’è… non esiste, o almeno per me. Purtroppo (non mi piace questa
parola), a causa del mal tempo ho dovuto rinunciare alla solita ispezione della
sua libreria, ma in compenso mi è capitato di ritrovare, nel mio cellulare, alcune
foto di libri culinari che ho trovato sparsi qua e là l’ultima volta che ho
messo piede nella sua camera. Rammento di averli subito raccolti, non condivido
il suo modo di tenerli sparpagliati come fossero carte da gioco e, scegliendone
uno, ho cominciato a sfogliarlo con tanto interesse. Io, come Emma, nutro la
passione per la cucina, per la pasticceria e per il buon cibo in generale;
entrambe fotografiamo tortine, bignè in qualsiasi luogo ci capita di beccarli. In
un bar, in un ristorante in una vetrina e, come in questo caso, in un libro.
Penso che la mania di fotografare dolci, e poi mangiarli, sia diventata la
nuova tendenza che coinvolge più persone tanto da essere condivisa sui propri social.
Al di là di questo, solitamente non fotografiamo i dolci che appaiono già in
fotografia eppure, per questa volta, ho sentito la necessità di farlo, al costo
di sembrare una perfetta idiota. Tuttavia, le immagini rappresentate in ciascun
libro calamitavano i miei occhi così tanto da farmi accorgere, sin da subito, che
non erano libri scritti in lingua italiana bensì in quella tedesca. Ditemi quel
che volete su di lei, ovvero che è una ragazza molto curiosa, acuta ecc.. ma nonostante
io sia la sua creatrice provo ancora una certa difficoltà a capirla fino in
fondo e forse mai ci riuscirò! Come farà Emma a preparare questi dolci o piatti
salati se sono descritti in un’altra lingua? Mi chiedevo, mentre continuavo a
sfogliarli allibita. Tuttavia, passiamo alla parte più appetibile del mio
racconto; ciascun libro di cucina era strutturato così: nella pagina di
sinistra, come potete vedere nelle foto, vi era quella che, a rigor di logica,
è la procedura della ricetta, mentre nella pagina seguente, ovvero quella a
destra, è riportato il risultato finale. Mi sentivo, e forse lo sono ancora, piuttosto
frustrata; benché fossero ricette tedesche lo trovai alquanto inutile prendere
in prestito i libri di Emma da cui non avrei mai potuto realizzare neanche
mezza ricetta. A ogni modo, mi sono accontentata di alcune foto scattate in
fretta e in furia, promettendomi di trovare informazioni grazie alle quali mi
sarei potuta cimentare nella preparazione. Purtroppo (ora capite perché io odi
così tanto questa parola), con grande delusione, non sono riuscita a trovare
molto, ma giusto quel poco che basta per capire cosa fossero. Abbiamo un brodo di verdure, pollo in insalata, bijou toast e crackers. Un'altra ricetta, invece, è dedicata ai fans che amano il gratinato; quindi troviamo patate gratinate,
risotto con amore e pasta gratinata (be’, dopo aver capito che era una carrellata
di roba gradinata avrei potuto fermarmi con la traduzione, il resto sarebbe stato
di facile intuizione).
Per finire, abbiamo piatti russi: pomodori
ripieni, pasticcio Babuschka e arance con Vodka. Tutto chiaro? Sembrava di sì
fino a quando, distogliendo gli occhi dal monitor del pc e indirizzandoli finalmente sulle immagini del libro, mi sono resa conto che era quasi
tutto sbagliato! Alcuni titoli di
ricette che ho tradotto non erano associate alle immagini! Che razza di scherzo
è mai questo? Ora capite perché io sia rimasta frustrata, no? L’acquolina in
bocca e l’impossibilità di chiedere a Emma, che sicuramente ne sarà venuta a
capo, le giuste traduzioni per realizzare quelle prelibatezze, mi fanno capire
che, in fondo, essere dei ficcanaso non è poi così vantaggioso.
Ahahah adoro entrare nel mondo di Emma! Poi un minuto prima che lo leggessi è iniziato a piovere ed a tirar vento forte.. Immedesimazione riuscita al 100% 😂😂
RispondiEliminaP.s. che dici se provo a chiedere io una ricetta tradotta ad Emma e te la passo?
Ahahah, perfetto! L'importante è che tu non faccia il mio nome. Buona giornata, Marissa!
RispondiEliminaBisogna farli tradurre da Rosa, magari il suo passato in Svizzera può esserti d'aiuto😂
RispondiEliminaVedo che sei preparato!😊 Grande, Marco! 🎉😃
EliminaBisogna farli tradurre da Rosa, magari il suo passato in Svizzera può esserti d'aiuto😂
RispondiElimina
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