"Con i piedi per terra e la testa fra le nuvole, Emma iniziò a leggere..."

mercoledì 1 marzo 2017

L'acquolina vien... leggendo!

Buon giorno, amici!
Se non fosse stato per la pioggia imminente e per il vento impetuoso che, oltre la finestra, sentivo ululare, questa mattina mi sarei recata ben volentieri a casa di Emma. Ammetto di essere una persona un pochino invadente, sono un’instancabile ficcanaso che, una volta ogni due giorni, adora intrufolarsi nella sua camera. Ma questo lo sapevate già. Ebbene, oggi dovrò contraddirvi poiché sono stata in grado di reprimere il desiderio di esplorare nuovamente la sua libreria e starmene buona in casa mia leggendo il libro che ho preso in prestito la volta scorsa. Voi vi chiederete: e allora perché continui ad intrufolarti dentro la sua stanza se hai già un buon motivo per non farlo? Esatto, avete pensato bene… ne ho soltanto uno! Con tutto il rispetto per la mia lettura corrente, molto stimolante e piacevole, non riesco a frenare la voglia matta di ficcare il naso nelle sue cose… nei suoi libri, per l’esattezza. Credetemi, è così curioso starsene in camera di Emma da non preferire altri posti. A mio parere, un luogo migliore in cui trascorrere una giornata, che dal principio si era mostrata noiosa, non c’è… non esiste, o almeno per me. Purtroppo (non mi piace questa parola), a causa del mal tempo ho dovuto rinunciare alla solita ispezione della sua libreria, ma in compenso mi è capitato di ritrovare, nel mio cellulare, alcune foto di libri culinari che ho trovato sparsi qua e là l’ultima volta che ho messo piede nella sua camera. Rammento di averli subito raccolti, non condivido il suo modo di tenerli sparpagliati come fossero carte da gioco e, scegliendone uno, ho cominciato a sfogliarlo con tanto interesse. Io, come Emma, nutro la passione per la cucina, per la pasticceria e per il buon cibo in generale; entrambe fotografiamo tortine, bignè in qualsiasi luogo ci capita di beccarli. In un bar, in un ristorante in una vetrina e, come in questo caso, in un libro. Penso che la mania di fotografare dolci, e poi mangiarli, sia diventata la nuova tendenza che coinvolge più persone tanto da essere condivisa sui propri social. Al di là di questo, solitamente non fotografiamo i dolci che appaiono già in fotografia eppure, per questa volta, ho sentito la necessità di farlo, al costo di sembrare una perfetta idiota. Tuttavia, le immagini rappresentate in ciascun libro calamitavano i miei occhi così tanto da farmi accorgere, sin da subito, che non erano libri scritti in lingua italiana bensì in quella tedesca. Ditemi quel che volete su di lei, ovvero che è una ragazza molto curiosa, acuta ecc.. ma nonostante io sia la sua creatrice provo ancora una certa difficoltà a capirla fino in fondo e forse mai ci riuscirò! Come farà Emma a preparare questi dolci o piatti salati se sono descritti in un’altra lingua? Mi chiedevo, mentre continuavo a sfogliarli allibita. Tuttavia, passiamo alla parte più appetibile del mio racconto; ciascun libro di cucina era strutturato così: nella pagina di sinistra, come potete vedere nelle foto, vi era quella che, a rigor di logica, è la procedura della ricetta, mentre nella pagina seguente, ovvero quella a destra, è riportato il risultato finale. Mi sentivo, e forse lo sono ancora, piuttosto frustrata; benché fossero ricette tedesche lo trovai alquanto inutile prendere in prestito i libri di Emma da cui non avrei mai potuto realizzare neanche mezza ricetta. A ogni modo, mi sono accontentata di alcune foto scattate in fretta e in furia, promettendomi di trovare informazioni grazie alle quali mi sarei potuta cimentare nella preparazione. Purtroppo (ora capite perché io odi così tanto questa parola), con grande delusione, non sono riuscita a trovare molto, ma giusto quel poco che basta per capire cosa fossero. Abbiamo un brodo di verdure, pollo in insalata, bijou toast e crackers. Un'altra ricetta, invece, è dedicata ai fans che amano il gratinato; quindi troviamo patate gratinate, risotto con amore e pasta gratinata (be’, dopo aver capito che era una carrellata di roba gradinata avrei potuto fermarmi con la traduzione, il resto sarebbe stato di facile intuizione).
Per finire, abbiamo piatti russi: pomodori ripieni, pasticcio Babuschka e arance con Vodka. Tutto chiaro? Sembrava di sì fino a quando, distogliendo gli occhi dal monitor del pc e indirizzandoli finalmente sulle immagini del libro, mi sono resa conto che era quasi tutto sbagliato!  Alcuni titoli di ricette che ho tradotto non erano associate alle immagini! Che razza di scherzo è mai questo? Ora capite perché io sia rimasta frustrata, no? L’acquolina in bocca e l’impossibilità di chiedere a Emma, che sicuramente ne sarà venuta a capo, le giuste traduzioni per realizzare quelle prelibatezze, mi fanno capire che, in fondo, essere dei ficcanaso non è poi così vantaggioso.


6 commenti:

  1. Ahahah adoro entrare nel mondo di Emma! Poi un minuto prima che lo leggessi è iniziato a piovere ed a tirar vento forte.. Immedesimazione riuscita al 100% 😂😂
    P.s. che dici se provo a chiedere io una ricetta tradotta ad Emma e te la passo?

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  2. Ahahah, perfetto! L'importante è che tu non faccia il mio nome. Buona giornata, Marissa!

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  3. Bisogna farli tradurre da Rosa, magari il suo passato in Svizzera può esserti d'aiuto😂

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    1. Vedo che sei preparato!😊 Grande, Marco! 🎉😃

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  4. Bisogna farli tradurre da Rosa, magari il suo passato in Svizzera può esserti d'aiuto😂

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